Per questo post poche parole e suggestione pittorica: 14 settembre 1924, New York, New York’s Polo Ground, William Harrison Dempsey, detto Jack e meglio conosciuto come “Il massacratore di Manassa”, difende il titolo dei pesi massimi contro l’argentino Luis Firpo, meglio conosciuto come “Il toro selvaggio della Pampa”.
Gorge Bellows, pittore, coglie un momento epocale, definito nel 1950 come quello più drammatico della storia sportiva del XX secolo (ce ne saranno altri eccome), in questo quadro dal titolo “Jack Dempsey vs Luis Firpo”

Vincerà così Dempsey:
Hai trovato un modo di parlare dello sport davvero interessante..non amo la boxe ma ho visto cmq il video..ciao
yashal, ti ringrazio davvero tanto. Ho cercato da sempre di interessarmi allo sport per vederci qualcosa che andava anche oltre il solito, qualcosa che scavava nel profondo dell’emozione che lo sport ti riesce a dare. Spero di riuscirci con qeusto blog.
La boxe, soprattutto quella di una volta, si presta molto alla drammaticità. Non a caso è lo sport più cinematografico di tutti. Capisco che possa non piacere, ma come si suol dire “prendere o lasciare”. Il grande Rino Tommasi dice: “Una volta che siano rispettate tutte le regole, la sicurezza ecc, alla fine restano sempre due uomini che si picchiano. O lo si accetta o no.”
MisterSil
E’ vero la boxe è lo sport teatrale per eccellenza: due uomini di fronte che hanno per vincersi solo la loro forza, la loro intelligenza, il loro talento nel saper gestire le situazioni. Forse il massimo dell’umanità e non dell’animalità, come si dice da sempre.
Dici una cosa giustissima: la boxe di ieri. Quella era davvero un melodramma, magari tutto edulcorato e costruito (ma tutti i melodrammi hanno un plot e una serie di attanti già belli e e pronti), ma non quei reality show che sono diventate le riunioni oggi che nel momento del suono della campana viene da sbadigliare.