Se non avesse fatto il calciatore, affermò un giorno mentre il giornalista ascoltava assopito per il suo biascicare cadenzato, avrebbe fatto il camionista. Mah…
Uno come Alessandro Del Piero io lo vedrei bene a fare il bidello, con la loro aria di talenti inespressi, al massimo fornaio, sai quel gusto di selvaggio notturno controllato che si porta appresso. Ma il massimo sarebbe geometra sui cantieri del Nord-Est.
Al di là dei mondi paralleli in cui spesso mi incastro per volere dell’immaginazione mai cresciuta (com’era bello pensare Gullit pescatore in Suriname e Maradona parcheggiatore abusivo a Buenos Aires, altri tipi), quello che c’è da dire su Del Piero in tutte le sue vite da calciatore potrebbe portarmi via tempo fondamentale alla mia esistenza.
Del Piero pulcino elastico, cigno danzante, pallonettista di cabaret, vittorioso riccioluto, decisivo martello, infortunato sfortunato, immobilizzato annoiato, claudicante speranzoso, antieroe increscioso, merda da salotto, campione ritornante, Godot aspettante, presenza incostante, mollaccione esacerbante, bandiera sventolante, capitano delinquente, capocannoniere biunivoco, riferimento pensionante. In breve l’excursus della parabola zigzagante del “Del” nazionale.
Ma nel suo cambiarsi d’abito un tratto ha mantenuto costante, come logo sulla carriera a strisce: l‘intelligenza nel calciare le punizioni.
Di tiratori di punizioni negli ultimi 10 anni ne abbiamo visti a buttarne: Zola il capoccione che tirava per spirito avito, Assuncao il bambolotto che tirava di caviglia morbida cullando la palla, Mihajlovic il conservatore che fucilava grazie agli addominali d’acciaio, Baggio il mormone della grazia, che calciava invocando l’armonia celeste.
Chi resta? Per quale calciatore oggi la radio interromperebbe la serie di dirette per seguire il suo calcio da fermo (al di là che interrompe già parecchio per farci sapere che il liquore dei tre amici soli in una baita col camino acceso costa un euro e 20 centesimi in meno)? Solo Del Piero potrebbe, magari può se Strippoli se ne accorge.
Del Piero disegna la sua parabola prima in testa (ecco perché geometra è il suo lavoro del destino), attiva neuroni sapienti che danno chiare informazioni agli arti per impostare l’equilibrio di tiro nel modo desiderato. Per Del Piero la porta è davvero grande e gli angoli, i buchi, le sezioni, le superfici geometriche sono analizzate e considerate tutte allo stesso modo, per un tiro mai uguale al precedente e per questo indecifrabile per i portieri manovali di cui sono piene le squadre al mondo.
Ecco le due perle contro il Real Madrid. Distano 12 anni una dall’altra. Il temop è passato, ma…
Ah, il fascino delle punizioni. Leggendo di Del Piero per contrasto mi è venuto in mente uno che nella sua carriera segnò solo una volta su punizione, ma credo che anche il solo citarlo sarebbe un’offesa per Alex 🙂
No, e adesso ce lo devi dire chi é. Chi potrà mai essere………, hmmhmhmhmhmh, forse Ciro Ferrara?
jvan, voli troppo alto. Ferrara non sarebbe un’offesa per Del Piero. E poi bisogna risalire al bianco e nero
E dai è brutt però dire è u’offesa per del piero… ma chi può essere… Furino
http://www.pianetasamp.blogspot.com
Ieri più che bravo Del Piero è stato pollo Casillas, ha disposto la barriera in maniera assurda…comunque onore ad Alex, grande campione e grande uomo…ciao!
in effetti rivedendo le immagini da dietro la barriera er amessa male, come se Casillas era sicuro che lavrebbe tirata sul suo palo verso l’incrocio e si voleva cautelare, per avere più tempo per buttarsi sull’altro palo. Però è stato pollo perché se la si metteva bassa non ci sarebbe mai arrivato messa così la barriera perché potevi tirare forte e basso senza impedimenti. Per questo dico che Alex tira con latesta più che con i piedi.
Mi riferisco a Gino Maldera, fratello maggiore di Aldo. Al Milan a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70. Alto, poderoso, fortissimo di testa ma negato con i piedi. In un Milan-Fiorentina segnò su punizione con una bomba terrificante da 35 metri. Da quel giorno per diversi anni gli fecero battere le punizioni. Tutte cannonate che regolarmente finivano sulla barriera, alte, fuori. Grazie a quell’unico gol si era fatto una fama di specialista a dir poco benevola, visto che il bis non arrivò mai.
Comunque, onore a Ginone Maldera:
http://www.magliarossonera.it/protagonisti/Gioc-MalderaI.html
Il tempo passa ma Del Piero rimane un grande. Di fronte ad un campione così non esistono fedi calcistiche.
http://www.calciorum.blogspot.com
Ieri sera Del Piero ha regalato a noi juventini un’altra gioia (delle tante, ormai).
Ma mi inchino di fronte al comportamento del pubblico di Madrid: anche loro avrebbero meritato una standing ovation…
Ciao!
Tutto condivisibile anche perchè ovvio: è uno dei più grandi in assoluto che io abbia mai visto calcare i campi di calcio. Se non lo accosto a Scirea o Facchetti,-giusto per fare due nomi da top ten- è solo perchè da uno con la sua educazione e la sua intelligenza (quindi parlo dell’uomo non tanto del calciatore), mi sarei aspettato una netta presa di posizione su calciopoli che condannasse inequivocabilmente coloro che con le loro malefatte hanno offuscato le bellissime cose che lui comunque sul campo faceva. Tutto qui.