Italia con tante idee

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Insigne_ItaliaCi siamo quasi e tutto è come deve essere. I favoriti ci sono, Brasile e Spagna, ci sono le outsiders nobili, Argentina e Germania, e le outsiders vassalle, Belgio e Colombia.
E poi ci siamo noi, che arriviamo con molte idee. E questo sembra strano, di regola cerchiamo di sfruttare al massimo quello che abbiamo.
Abbiamo giocato tutti i mondiali della nostra storia con quattro difensori, un mediano di contenimento, due attaccanti.
Quest’anno, per la prima volta giocheremo con moduli e uomini diversi tra loro anche nella stessa partita. Abbiamo un regista assoluto e una mezzala d’impostazione (mai avuta dai tempi di Giannini). In alcune partite inizieremo o finiremo il match con tre difensori, grazie alla corsa di De Sciglio e Darmian, a cui verrà chiesto di fare chilometri più che cross (altra cosa che non abbiamo chiesto quasi mai ai nostri terzini, da sempre grandi in tecnica ma con poco fiato, se togliamo il Benarrivo di USA ’94).
Non avremo un mediano di sola rottura. De Rossi potrebbe giocare partite anche in difesa, Marchisio è un incursore, gli altri palleggiatori. Come faremoa fermare le altre squadre senza centrocampisti gattusiani? Cercheremo di tenere di più la palla e di tenere la squadra molto più alta rispetto alle nostre abitudini. Il nostro Mondiale si decide lì.
Alcune partite le giocheremo con tre punte. Questa è l’altra grande novità italica. Tutti sono concordi nel dire che contro l’Inghilterra giocheremo ad una sola punta. Sì, lo faremo in quella partita perchè hanno un centrocampo molto folto e compatto, ma nelle altre due penso che Prandelli farà giocare le due ali insieme ad un centravanti. Dopo la partita con la Fluminense, Insigne e Cerci possono dire la loro per quei ruoli, senza dimenticare che con Candreva e Parolo potremo avere cose diverse.
Una cosa è certa: per essere competitivi, i titolari devono essere 20. Se Prandelli riesce a costruire un’idea di squadra allargata, possiamo tenere botta.

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