Ogni anno sembra di assistere ad una nuova lezione. Real Madrid-Barcellona e viceversa crea ogni volta un tavolo nuovo di discussione, ogni incontro porta un centimetro più in là l’evoluzione calcistica. L’ultima partita dello scorso anno era stata una lectio magistralis sulla sapienza tecnica abbinata alla difficoltà di superare avversari compatti con le linee di difesa e di centrocampo. Le due squadre abbassavano subito le due linee e Ronaldo e Messi ci hanno incantato, mostrandoci come lo schermo totale oggi non è possibile perché basta veramente uno spazio molto piccolo per creare instabilità nelle difese.
Quest’anno invece il Real Madrid ci ha spiegato come devono essere sfruttate e da chi nel futuro le fasce laterali. Non servono più gli specialisti di fascia (ma questo era così già da un po’) e neanche i centrocampisti tattici che sanno fare con quantità e presenza le due fasi, oggi servono campioni assoluti che sappiano giocare un calcio di una totalità imbarazzante. Un po’ come Robben martedì con la Roma, Rodriguez e Isco hanno preso in mano una parte di campo dominandola nella sua interezza, senza far sentire mai alla squadra la necessità di un altro uomo per coprire quella zona di campo. Sia in attacco che soprattutto in difesa erano completamente a loro agio, lavorando senza nessuna sbavatura tattica da difensori e con grande qualità tecnica e velocità di inserimento una volta che andavano in attacco. Il terzo gol è il manifesto: Isco difende, chiude la linea di passaggio e poi pressa, Iniesta si impappina e Isco e lì per servire l’attaccante che accorcia. Ronaldo apre il gioco a Rodriguez che tre secondi prima chiudeva su Mathieu. Rodriguez, dopo più di un’ora di partita sfiancante e una corsa di 70 metri, in un solo movimento stoppa e da in profontià a Benzema che fulmina Bravo. Un gol straordinario per tempi e tocchi. Tutto sembra estremamente semplice ed invece è di una complessità incredibile.
Ieri abbiamo visto un utilizzo delle fasce totalmente nuovo con giocatori di altissima qualità, che possiamo definire secondo il vecchio glossario seconde punte, giocare da esterni totali con una sapienza del gioco e delle due fasi veramente assoluta.
Poi è inizata Sampdoria-Roma e vedevo ancora il terzinaccio che cerca il cross dal fondo.