Gli statunitensi hanno attaccato e affondato Blatter. Quella di eliminare il padre maligno del calcio mondiale era da parecchi anni la condizione numero uno posta per entrare sul serio nella stanza dei bottoni e mettere i dollari sul piatto. Ora senza Blatter hanno possibilità di veder fiorire eventuali investimenti nel mondo del calcio senza il timore quasi ovvio prima con lo svizzero che tutto poi sarebbe finito in giochi di potere sporchi e troppo macchinosi per entrarci e guadagnare.
Fatto il primo step, bisogna fare un secondo passaggio altrettanto complesso: far diventare il calcio uno sport “gustoso” per gli statunitensi. E qui fermiamoci.
Quello che gli americani vogliono, e la cosa è evidente guardando quello che a loro piace, è l’unione dell’aspetto romanzesco insieme a quello scientifico, unendo storytelling e analisi statistica in uno sport che crea eroi e li sottopone a prove sempre diverse. Quello che a loro piace è quello che sta avvenendo proprio negli Stati Uniti in questi giorni: un eroe (Messi), che il più bravo di tutti in quello sport, affronta i diversi ostacoli verso la conquista del trofeo riuscendo in quello per cui le statistiche confermano che eccelle (assist, calci di punizione ancora più dei gol). Questo cammino sta entusiasmando e, leggendo i giornali statunitensi, molte persone sono più interessate a questo sport prima poco attraente perché fatto di troppi pochi momenti in cui una partita può decidersi. Messi sta smontando questo assunto, per cui basta seguire la partita considerando che c’è lui, per non far annoiare gli statunitensi per gli interi 90 minuti.
Siamo a buon punto anche del secondo passaggio quindi? Non ancora.
Prima di tutto servono tanti altri eroi perché Messi non può giocare tutte le partite né tutte le partite possono direttamente interessare la sua storia. E poi c’è un problema di spettacolo da offrire. Negli USA c’è Messi e quasi tutte le partite sono state interessanti. I primi tre ottavi in Europa invece, salvando piccole parti di Svizzera-Polonia, sono uno spettacolo che un cittadino statunitense non si sognerebbe nemmeno lontanamente di guardare. Galles-Irlanda del Nord e Croazia-Portogallo hanno creato insieme non più di cinque momenti emozionanti e questo non è sostenibile negli USA da nessun punto di vista (anche e soprattutto televisivo, che è poi quello che conta).
Siamo ad un bivio: per far diffondere il calcio negli USA (strategia del calcio mondiale che corre parallela a quella del diffondere e far piacere il calcio anche ai cinesi) c’è bisogno di uno spettacolo diverso che potrebbe basarsi su un cambio di regole determinanti. Potrebbero essere tante, ne ho pensata una che quasi certamente dovrebbe arrivare anche a breve: il cumulo dei falli di squadra. Se una squadra fa più di un tot di falli, la squadra avversaria avrà da quel momento in poi, per ogni nuovo fallo, la possibilità di tirare un calcio di punizione da punti prestabiliti al di fuori dell’area di rigore. Questo porterebbe ad uno spezzettamento minore del gioco, ad una libertà più ampia da parte dei campioni e a tanti momenti di showtime in cui si affrontano, uno contro uno, gli eroi.
Aspettiamo e vediamo come si mette.