Perché Gianni Agnelli assumeva filosofi alla FIAT? Lo abbiamo capito durante questo disastro della Super Lega.
I club di calcio più importanti del mondo hanno fatto un colpo di stato. I modi sono classici. L’azione si sviluppa di notte, improvvisamente, con forza e senza guardarsi indietro. Se ci fosse stato uno storico con loro gli avrebbe detto che se non occupi l’ecosistema mediale in cui operi, il giorno dopo la grancassa ti affossa. Cosa che è successa.
I club di calcio forse era meglio se avessero fatto la rivoluzione. Ma non la fai mettendo la testa fuori dal buio e dal silenzio improvvisamente alle 2 di notte. Se ci fosse stato un sociologo con loro gli avrebbe detto che le rivoluzioni le prepari nei mesi, se non negli anni precedenti. Prima di tutto crei un noi e un loro e poi instilli la paura, anzi il terrore del futuro. Un esempio stupido ma che mi serve per rendere l’idea: Agnelli a nome della Juve e degli altri club avrebbe dovuto diffondere in continuazione messaggi sull’imminente crollo del sistema economico del calcio e paventare un futuro orribile ai suoi tifosi, con Frabotta titolare e Bernardeschi numero 10 e stella della squadra. Bisogna spingere dove fa più male e preparare la massa per fare la rivoluzione.
Senza persone che hanno saputo leggere i tempi, queste squadre hanno pensato di realizzare un’azione iperliberista in un momento storico in cui, per la pandemia ma il controciclo sociale ed economico era già avviato da tempo, sta tornando per forza di cose l’intervento pubblico nei flussi privati, stiamo parlando ormai di neo-neo-keynesismo. Hanno forzato la mano, con un’azione antistorica, senza una riflessione su quello che i propri paesi e il mondo sono in questo momento e nel prossimo futuro.
Ci vogliono sociologi, storici, filosofi, persone che sappiano leggere i tempi anche per organizzare due partite di calcio. Spero che lo abbiano capito tutti.