Letteratura Sportiva

Tutta colpa di Van Marwijk

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Finale come doveva essere. Due squadre attente a non fare sciocchezze e botte da orbi olandesi per bloccare sul nascere le giocate in velocità degli spagnoli. Finale meno pallosa del normale, la Spagna ha avuto tante di quelle occasioni da mangiarsi i gomiti al contrario. Webb ha diretto bene, se fosse stato solo un po’ più intransigente, l’Olanda finiva in 7 e una finale mondiale non la si può buttare così. Il calcio è un gioco anche di scontro fisico. Dopo un primo tempo di grandi attese, l’Olanda aveva in mano la partita, lasciandola alla Spagna. Bastava che Sneijder recuperasse la palla su un pessimo Xabi Alonso e avrebbe trovato Robben a tagliare da sinistra e Van Persie a svariare verso destra, lanciabili molto facilmente verso la porta (è successo una sola volta). Il problema olandese è stato da una parte la pessima vena di Sneijder, che ha sbagliato un numero incredibili di passaggi, e dall’altra la follia di Van Marwijk, che ha messo dentro Elia quando Kuyt aveva risolto il problema Ramos e dava l’equilibrio giusto, assentandosi al momento giusto dall’attacco. Inserendo Elia, ha lasciato Van Bommel e De Jong senza coperture e ha congestionato gli spazi d’attacco, con Robben e Van Persie che non trovavano più spazi d’inserimento. Van Marwijk, non contento, ha tolto anche De Jong per Van der Vaart, lasciando il centrocampo in mano alla Spagna che da quel momento ha avuto cinque palle gol limpidissime. E siccome Van Bronckorst teneva bene in fascia, lo ha sostituito con Braafheid invece di mettere dentro De Zeeuw. Insomma un disastro tattico e di presunzione in piena regola. L’Italia del 2006 avrebbe vinto facile con entrambe le squadre.

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