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Collins non poteva che diventare calciatore, circondato com’era da zii e fratelli maggiori che hanno giocato anche nelle leghe minori inglesi, e quando il talent scout Tope Fuja lo adocchia nell’Accademia Robo Lagos, inizia la sua carriera professionistica, trascinato dall’eccentrico Fuja verso Oriente.
L’impatto con l’India non è dei migliori e il Salgocars FC lo spedisce in Division Two dove realizza 15 gol con il Tripura, squadra di una città di confine, in una regione settentrionale circondata dal Bangladesh. Sarà grazie ai pochi chilometri necessari per arrivare a Tripura a far avere a Collins un nuovo ingaggio dal Transport United FC, società di Thimphu, capitale di una terra di cui Collins non conosceva neppure l’esistenza: il Bhutan.
In Bhutan, Collins è stato il primo calciatore di colore a calcare quei campi circondati da montagne così sturm da far poetare anche i monarchi. Realizza 20 reti in tutte le competizioni della stagione 2007-08 e diventa un idolo al pari dei tiratori con l’arco autoctoni. Da stella in Bhutan, Collins si rimette in discussione e tenta una nuova avventura in Nepal, con il Machhindra. Ma il passaggio salta. Per problemi burocratici il calciatore non può scendere in campo e resta senza stipendio. In questa fase il calore dei tifosi nepalesi tiene compagnia ad Eze, il quale riceve ogni giorno pacchi dono e cibo dai tifosi, che lo invitano a resistere. Alla fine tutto si risolve per il meglio e due anni dopo Collins può finalmente giocare con il Machhindra e ringraziare i tifosi per quello che hanno fatto per lui. “Darò sempre il 100% per questa maglia”, ha detto Collins ad un giornale locale. Peccato che offrendo un’impepata di cozze a Messi non si ottiene lo stesso effetto.