1 aprile di derby nazionali

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Aprile si apre con le nazionali e l’unico grande pesce d’inizio mese lo pesca l’Argentina in una Chuqiyapu (vecchio nome quechua della capitale boliviana, Nostra Senora de La Paz è troppo spagnolo e pruriginoso) tersa e anarchica come sempre.
In giro per il mondo ci sono state gare di piena gazzarra e confusione come Ecuador-Paraguay, 1-1 quanto a goal e 5-3 in ammonizioni, a cui va aggiunto il rosso del paraguaiano Da Silva, match di esaltazione collettiva come il 3-0 degli Stati Uniti al Trinidad Tobago, con tripletta del giovane centravanti Jozy Altidore che il Villareal il prossimo anno deve iniziare a provare insieme a Giuseppe Rossi (possono diventare i nuovi Weah e Simone, coppia dalle affinità elettive del Milan metà ‘90) e anche partite in cui la noia ha rubato la scena come nello scioccante 0-0 tra Georgia e Montenegro, scioccante ovviamente per lo spettatore, ripresosi solo con un’endovena di Motley Crue.

Tra tante partite, a catturare l’attenzione sono stati i tanti derby giocati. In primo luogo il derby del Golfo Persico tra i vicini ma da sempre lontani Bahrain e Qatar. Dopo diversi scontri diplomatici, il 16 marzo 2001 le due nazioni hanno raggiunto un’intesa, sulla base della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, per la delimitazione delle zone marittime (acque territoriali, piattaforma continentale e zona economica esclusiva di rispettiva giurisdizione) e soprattutto per le questioni di sovranità sulle Isole Hawar. Dopo anni di astio però, la rivalità tra i due Paesi è ancora molto sentita e questa è la cosiddetta partita da non perdere. Giocata allo “Stadio Nazionale” di Manama, di fronte a 20mila spettatori, come tutti i derby è stata molto nervosa e continuamente spezzettata nel ritmo. Il goal vittoria per il Bahrain è stato segnato su moscia punizione da Fouzi Aaish, centrocampista originario del Marocco e mente del Muharraq Club, polisportiva che ha vinto nel basket, nel volley, e soprattutto nel calcio con 30 titoli nazionali. Il team è attualmente detentore dell’AFC Cup vinta battendo in semifinale l’Al Nahda, campione dell’Oman League nel 2007, e in finale i forti libanesi del Safa, che possono schierare l’ottimo centravanti di manovra della nazionale Khodor Salame e l’eterno Mohammad Kassas.

Sempre nella stessa zona ma sulla terraferma, altra partita delicata è stata quella tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, anche queste due nazioni vicine ma sempre sul chi va là per questioni territoriali e di confine. La partita è stata molto spettacolare con le due squadre alla ricerca di una vittoria che servisse a scalare posizioni nel girone di qualificazione ai Mondiali. Il primo tempo finisce con il goal “alla Quagliarella” (botta di destro all’incrocio da 35 metri proprio quando uno non se lo aspetta) di Ismaeil Matar per il 2-1 a favore degli Emirati (grande tecnica per questa mezzapunta dell’Al Wahda di Abu Dhabi che il presidente Saeed bin Zayed Al Nahyan ha affermato di non voler vendere nemmeno per un giacimento di petrolio… forse perché ne ha già fin troppi), ma la reazione dell’Arabia Saudita è veemente e all’85 il risultato è ribaltato grazie alla rete di Naif Hazazi su errore in uscita del portiere Majed Naser (Hazazi, centravanti del 1989 che arriverà in Europa, è stato autore anche del goal del pareggio quattro giorni prima a Teheran contro l’Iran sconfitto poi 2-1 con goal di Al Harbi).

Parlando di derby, non si può omettere quello che ad oggi è uno dei derby fra nazionali più sentiti e appassionanti del mondo, la sfida tra le due Coree. Nel rumore assordante del “World Cup Stadium” di Seoul (niente a che fare con la rigorosa modulazione del volume di massa di Pyongyang), il sogno della Corea del Nord di resistere (grande gara del difensore centrale Pak Nam Chol, ma come non citare all’inizio del secondo tempo la parata “banksiana” del portiere della Corea del Sud Lee Woon-Jae) si è infranto all’85 per colpa di una punizione infida di Kim Chi Woo leggermente deviata dal numero 10 nordocoreano, Hong Yong Jo, capitano della nazionale e buon elemento dell’FC Rostov, autore del pareggio nella precedente gara tra queste due squadre che si sono affrontate anche nel primo girone di qualificazione.

Per finire altri due derby caldi: Repubblica Ceca-Slovacchia ha visto la vittoria della squadra di Weiss per 2-1 e Lesotho-Botswana (in entrambi i Paesi l’etnia predominante è quella bantu, con il gruppo degli Tswana radicati nella vecchia Beciuania e quello degli Ngoni nell’enclave al centro del Sudafrica) terminato 0-0.

Una risposta a “1 aprile di derby nazionali”

  1. Sicchè il Qatar, non pago dei 4 gol presi con l’Uzbekistan, ha voluto dimostrare a tutti la sua duttilità e poliedricità nella sconfitta. Nonchè, avendo io visto quel 4-0, la sua totale estraneità al gioco del calcio

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