Dal 3 al 12 aprile, a Bucarest, si sono svolti i Campionati europei di Sollevamenti pesi. Nonostante le assenze di grandi protagonisti, i campionati hanno detto cose molto interessanti sulla pesistica europea soprattutto per la comparsa di nuovi atleti affacciatisi alla ribalta internazionale. Nella 56 kg U la grande sorpresa è stata il nostro Vito Dellino, 26enne di Bari, che batte nello slancio con 138 kg anche il belga Tom Goegebuer, mentre nello slancio si ferma a 109 kg contro i 115 del vincitore assoluto. Nella categoria 48 kg donne invece Genny Pagliaro arriva quarta mentre la vittoria va alla grande campionessa turca Nurcan Taylan, olimpionica nel 2004, argento mondiale a Vancouver nel 2003 e oro europeo anche nel 2004 a Kiev, considerata da tanti sull’orlo del tramonto ma capace di quest’ultimo grande colpo (nel mondo non può davvero più nulla di fronte allo strapotere della cinese Chen Xiexia). Senza gli imbattibili asiatici, le categorie leggere hanno visto affacciarsi nuove promesse: nella 62 kg vittoria del turco Erol Bilgin sull’azero Zülfügar Süleymanov, giovanotti molto abili nello slancio, mentre nella 69 kg il primo è l’armeno Arakel Mirzoyan, che batte ancora una volta il francese Vencelas Dabaya, campione del mondo nel 2006 a Santo Domingo e soprattutto argento olimpico dietro il mostro cinese Liao Hui. Natalia Trotsenko vince nella 53 kg (la stessa categoria della campionessa olimpica thailandese Prapawadee Jaroenrattanatarakoon… informazione forse inutile ma il nome è ormai mitico e lo ripeto agli amici al bar per darmi delle arie). A Pechino, una delle poche atlete europee a livello delle orientali nelle categorie leggere femminili è stata la bielorussa Natassia Novikava, bronzo nella 53 kg e oro in questi europei nella 58 kg. Nella 63 kg bella affermazione di Sibel Simşek con 236 kg totali che gli sarebbero valsi il bronzo olimpico. La scuola bielorussa piazza Mikalai Cherniak, primo nella 77 kg, anche se mancava l’armeno Gevorg Davtian bronzo olimpico e riferimento europeo della categoria dopo gli ori di Władysławowo e Strasburgo nelle ultime due edizioni dei campionati continentali. I russi, un po’ appannati nelle categorie leggere, si prendono lo scettro della 85 kg U con Alexey Yufkin (anche qui mancava un altro campionissimo del calibro di Andrei Rybakou, doppio mondiale 2006 e 2007 e due volte argento olimpico, l’ultima volta battuto con record del mondo in comproprietà con il cinese Lu Yong), nella 69 kg D con Oxana Slivenko, anche lei mondiale 2006 e 2007 e argento olimpico dietro la cinese Liu Chunhong (niente recriminazioni però, a Pechino il record del mondo è solo dell’orientale con 286 kg contro i 255 della russa), nella 75 kg D con Natalia Zabolotnaia, argento ad Atene 2004 battuta da Pawina Thongsuk, thailandese scomparsa dopo gli ori olimpico e mondiale consecutivi, e nella categoria Open donne con Tatiana Kashirina, classe 1991, che ha vinto con 280kg davanti all’altra russa Natalia Gagarina. Nella 94 kg U la sorpresa più grande dei Campionati è la vittoria del tedesco Jurgen Spiess, dopo che il grande favorito della vigilia, l’ucraino Artem Ivanov, aveva alzato 182 kg nello strappo (rispetto ai 178 di Spiess) fallendo successivamente l’alzata di 210 kg nello slancio. Nella 105 kg U, mancando il sollevatore di maggiore classe al mondo (in questo sport c’è anche la classe ovviamente), Andrei Aramnau, bielorusso classe 1988 e già campione mondiale e olimpico in carica, tutti si aspettavano i russi e Vladimir Smorchkov ha rispettato i pronostici vincendo con 411kg totali davanti all’ucraino Oleksiy Torokhtiy. Ma senza Aramnau era dall’inizio una gara monca. La Open maschile non ha più il grande dominatore delle ultime quattro edizioni, il lettone Viktors Ščerbatihs, manca del campione olimpico in carica nonché massima sorpresa delle Olimpiadi di Pechino, il tedesco Matthias Steiner, e in generale al mondo non ci sono più atleti di riferimento (l’iraniano Hossein Rezazadeh, doppio oro a Sidney e Atene, è in un limbo d’attesa anche se resta l’unico ad avere la possibilità di alzare pesi stratosferici). In questa situazione la scena spetta ai giovani e la vittoria di Igor Shymenko del 1986 insieme all’argento del tedesco Almier Velagic e al bronzo del russo Evgeny Pisarev sono un primo passo verso una nuova stagione del sollevamento.