Una bella promessa dell’ateltica italiana è cresciuta quest’anno, arrivando a battere la 1 – Prima la terza prestazione mondiale ai Campionati di Società nella tua Saronno e poi il record italiano Allievi all’EYOF di Trabzon. Questo è stato il tuo anno “quasi” (Mondiali di Lille non esaltanti) perfetto?
Questo è stato il primo anno in cui ho provato l’emozione di aver indossato la maglietta della nazionale italiana, l’anno in cui ho abbattuto il muro dei 14 secondi e l’anno in cui ho battuto il tanto ambito record italiano. Si, lo posso considerare l’anno perfetto, senza il quasi, perché ho provato sensazioni mai avute prima, compresa quella dei campionati del mondo a Lille, che mi hanno dato una piccola delusione, ma almeno posso dire di esserci stato e di averci provato fino alla fine.
2 – Quest’anno ti sei migliorato spesso e con una progressione costante. Cosa è cambiato nel tuo approccio alla gara?
A dir la verità non ho cambiato nulla, ho solo migliorato quello che ho sempre fatto in gara. Il passaggio, la velocità in mezzo e la partenza, tutte cose migliorate per merito di una ottima preparazione e grazie ai consigli e ai metodi della mia allenatrice
3 – Che sensazioni hai provato dopo esserti accorto di aver battuto il tempo di Howe?
Mi ricorderò sempre il momento in cui mi sono buttato alla fine e ho girato la testa per guardare il tempo ufficioso. Ho urlato di felicità come non avevo mai fatto, pensando “Ce l’ho fatta!”. Come sui blocchi avevo concentrato tutte le mie energie, alla fine della gara ho liberato quelle che mi rimanevano in un grande e felice urlo.
4 – L’unica macchia di quest’anno sono stati i brutti Mondiali di categoria di Lille? Cosa è successo in Francia?
Purtroppo all’hotel in cui alloggiavamo il cibo non era dei migliori e la tensione mi aveva davvero consumato le forze. Ho impiegato nella batteria le ultime energie rimaste ,ma poi in semifinale ero davvero a pezzi. Una scarsa alimentazione, mista a paura e ad un forte vento contro hanno contribuito ad una pessima gara. È stato comunque un onore e una gioia poter partecipare a una manifestazione del genere.
5 – Con il tempo di Trabzon eri medaglia d’argento mondiale. Ti brucia l’aver bucato quell’appuntamento?
Un po’ mi dispiace, era comunque un mondiale, ma evidentemente il 13.44 non ce l’avevo ancora nelle gambe. Averlo fatto in quella manifestazione sarebbe stato fantastico, ma sono comunque contentissimo di aver avuto l’occasione di rifarmi ad un appuntamento come l’EYOF.
6 – Tra i gli atleti dell’Oceania Andries van der Merwe e Joshua Hawkins e il francese Wilhem Belocian (che hai messo dietro a Trabzon), chi consideri il tuo avversario più pericoloso?
Sicuramente tutti e tre sono estremamente forti, ma l’avversario da battere è Wilhem Belocian, poiché è più piccolo di me di un anno ed è estremamente imprevedibile.
7 – Quali appuntamenti per il futuro?
Il prossimo appuntamento di alto livello internazionale è il campionato mondiale juniores, a barcellona, che si terrà l’anno prossimo. Spero di riuscire a correre altrettanto bene anche sulle barriere da 1 metro, così da potermi classificare dignitosamente.