Il prossimo anno a Londra non ci saranno i tornei di Baseball e Softball. Una decisione sinceramente folle, soprattutto per il Softball, sport sempre più praticato e diffuso. In controtendenza con l’opinione del CIO intervistiamo una delle nostre migliori atlete, Greta Cecchetti, impegnata questa estate negli Europei in Friuli che hanno visto una grande cornice di pubblico.
Greta, il secondo posto dopo l’Europeo così brillante di questa estate vi rode?
Sicuramente perdere una finale non piace a nessuno. Detto questo, il nostro obiettivo principale per questo europeo era centrare la qualificazione ai mondiali. Dopo la disfatta di Valencia (quando arrivammo solo seste nel 2009) l’Italia aveva sete di vendetta. Dovevamo dimostrare che il nostro livello di gioco è migliore di un sesto piazzamento, e quindi direi che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. So bene che all’inizio dell’Europeo pochi credevano in questa squadra così giovane e rinnovata. Abbiamo dimostrato grinta e soprattutto cuore e abbiamo giocato un buon softball. Purtroppo la finale non è andata come avremmo sperato, ora sappiamo su cosa lavorare per riprovare a conquistare il titolo tra due anni.
Ma l’Olanda è davvero così inavvicinabile come è sembrata nelle sfide contro l’Italia?
Non definirei l’Olanda come “inavvicinabile”. Nella prima sfida contro di loro siamo arrivate agli inning supplementari sul punteggio di 1-1. Purtroppo la finale ha preso una brutta piega dal primo inning. Probabilmente se non fossimo partite subito con uno svantaggio di 4 punti la gara sarebbe stata diversa.
Per te è stato un ottimo Europeo. Come lo giudichi complessivamente?
Personalmente penso di aver disputato un buon torneo e le statistiche complessive lo confermano. Mi sento di dire che il lavoro di noi lanciatori è stato sicuramente ben supportato da un’attenta difesa e da un attacco che il più delle volte ha saputo colpire nel momento giusto.
Quali altri lanciatrici ti hanno impressionato positivamente?
La lanciatrice che più mi ha impressionato, e che mi impressiona già da qualche anno ormai, è l’anglo-americana della Gran Bretagna, Stacie Townsend. Non tira una palla che si può definire veloce, ma il movimento dei suoi effetti è notevole, in particolare sul cambio di velocità e il drop (palla che scende). Le caratteristiche che mi impressionano di più però sono la sua grinta e la sua resistenza. Ha lanciato quasi tutte le partite di questo Europeo e compì la stessa impresa nell’europeo precedente, trascinando la sua squadra in finale. Considerando la sua bravura anche in battuta la definirei un giocatore davvero notevole.
Quanto è stata importante la tua esperienza americana al Polk State College?
Dopo i primi due anni al Polk State College quest’anno mi sono trasferita in una scuola di prima divisione, la Texas A&M University-Corpus Christi. Giocare così tante partite ad alto livello ha senza dubbio arricchito la mia esperienza. Il softball dei college americani è un mondo completamente diverso dalla realtà italiana e mi ritengo fortunata di aver potuto fare un’esperienza del genere. Mi sono allenata tutto l’anno con l’obiettivo della nazionale, e ora che il risultato positivo è stato raggiunto è bello vedere che il lavoro duro e i sacrifici sono stati ripagati.
Il futuro sarà a Bollate con una squadra che punterà al titolo o nel campionato americano a sfidare le più forti battitrici del mondo?
Il sistema dei college americani permette ad ogni giocatore di disputare al massimo quattro stagioni e purtroppo l’anno prossimo sarà l’ultima per me. Mi piacerebbe molto provare il softball professionistico americano, ma per arrivare a quei livelli bisognerebbe fare un salto di qualità notevole. Fino ad ora ogni stagione è stata molto positiva per me. Sicuramente l’estate prossima e come ogni estate ritornerò a Bollate per giocare la fine della regular season e prepararmi con la nazionale per i mondiali in Canada.
Cosa pensi dell’esclusione del Softball dal programma olimpico di Londra?
Sono molto dispiaciuta che il softball non sarà disciplina olimpica per queste Olimpiadi. Io sono del parere che le discipline olimpiche andrebbero sempre aggiunte e mai tolte. La decisione del CIO di qualche anno fa ha davvero distrutto i sogni di molte atlete come me, ma purtroppo come si sa c’è sempre qualche questione di soldi dietro. Speriamo che tutti gli sforzi della ISF (International Softball Federation) siano riconosciuti e che questo bellissimo sport possa ritornare alle Olimpiadi al più presto possibile.
Ciao Ivan, sono l’autore del blog “Rosso Diretto” col quale tempo fa scambiasti il link del tuo per inserirlo nei reciproci blogroll. Avendo trasferito, due settimane fa, il mio spazio all’indirizzo http://www.rossodiretto.it, ti chiedo (scusami se lo faccio per commento, poi cancellalo) cortesemente di cambiarne il link proprio sul tuo blogroll. Grazie mille ed ancora complimenti per il tuo lavoro