Dal 13 al 17 agosto si sono svolti a Londra i Campionati Mondiali di Pentathlon Moderno. Senza il mostro russo Moiseev e con gli altri atleti delle ex-repubbliche molto appannati, è stata la volta dei comprimari di lusso. Nuovo campione del mondo è l’ungherese Adam Marosi, ottimo nel nuoto e nella scherma e capace di reggere il grande recupero sui 3000 metri (novità assoluta rispetto alla corsa campestre) del ceco David Svoboda, risalito dalla 11a posizione alla medaglia d’argento. Per l’ungherese è una grande rivincita dopo la frattura di una gamba occorsagli durante la prova equestre in una manifestazione di Coppa del Mondo nel 2006. Bronzo per un nome relativamente nuovo del panorama ex-sovietico: l’ucraino Dmytro Kirpulyanskyy, terzo nella scherma ma pessimo nel nuoto. Nella prova ippica ha ripetuto l’exploit olimpico il lituano Edvinas Krungolcas, ma a differenza di Pechino quando finì alle spalle di Moiseev, è stato mediocre nelle altre specialità risultando alla fine solamente ottavo. L’unico russo accreditato che ha partecipato ai mondiali è stato Ilia Frolov, campione in carica e secondo dopo le ottime prove di scherma e nuoto. Ma la pessima prova ippica lo ha penalizzato e fatto scendere fino alla nona posizione. Ma la vera grande delusione di questo mondiale è stato il numero uno del ranking internazionale, il ceco Ondrej Polivka, che dopo una discreta prova di scherma ha messo in campo poche energie nervose che hanno dato vita a prove scialbe. Nuove scuole si sono affacciate sulla ribalta internazionale: il Giappone con Hayato Noguchi ha ottenuto un ottimo decimo posto, mentre la Corea del Sud dà nuova linfa al movimento grazie all’11° posto di Choon-huan Lee. Male gli inglesi, con Nicolas Woodbrisdge 13° e la punta di diamante Sam Weale che dopo una pessima prova di scherma non ha saputo riemergere.