Dopo aver visto Corea del Sud-Grecia e Argentina-Nigeria mi sono cadute delle ipotesi che nella testa tutti si fanno e non vedo l’ora di vedere Corea del Sud-Argentina del prossimo turno. Nella gara di Port Elizabeth ho visto la squadra che mi ero immaginato seguendone le qualificazioni e alcune amichevoli premondiali: una Corea del Sud moderna nella concezione generale dell’assetto di squadra, con i calciatori mobili su tutta la superficie di gioco, con i terzini abili nella doppia ed un centrocampo irresistibile per capacità di interscambi, sovrapposizioni e movimento senza palla. A Johannesburg invece ho visto una sqaudra che non pensavo così vecchia. L’Argentina gioca con due terzini bloccati, che non riescono a gestire le sovrapposizioni senza palla del terzino altrui, ha un centrocampo che fa girare lentissimamente la palla, con Veron che non ha fiato, Mascherano che riesce a coprire, per fortuna di tutti, e le mezze punte che non si abbassano per cominciare il gioco. Il centravanti si è mosso bene ed è l’unico che ha avuto occasioni da gol, insieme a Messi che parte 1 contro 5 e qualcosa riesce sempre a fare. Cosa succederà il 17 giugno, quando Veron e Mascherano, senza l’aiuto di Di Maria, oggi in castigo, si troveranno di fronte Park Ji Sung, Kim Yung Woo e Ki Sung Yong con il loro straripante tourbillon? Si prepara una nuova Corea, stavolta per qualcun altro?