Il torneo delle mezzeali

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Quest’anno, non si sa bene per quale buona coincidenza astrale, abbiamo azzeccato un po’ di cose che riguardano questo Mondiale. Prima dell’inizio, una sensazione si impadronì della mente, se così vogliamo chiamarla, che mi porto appresso: questo Mondiale sarà preda dei grandi centrocampisti, per la prima volta in prima pagina rispetto ai grandi attaccanti. E se andiamo a vedere lo specchio più semplice per decrittare una competizione,la classifica dei cannonieri, incontriamo la nostra profezia. Capocannoniere con Villa Sneijder con 5 gol, al secondo posto Muller con 4, con 3 reti Landon Donovan. Al di là delle reti, l’importanza dei centrocampisti, anzi ad essere chiari delle vecchie mezzeali, in questo Mondiale è evidente. In finale sono arrivate le due squadre che hanno il miglior reparto di mezzeali del lotto. L’Olanda ha l’uomo più in forma del torneo, Sneijder, accompagnato da un ex attaccante perfetto nel ruolo di mezzala esterna, Kuyt, mentre la Spagna ha al massimo della maturità la coppia di mezzeali più forti del pianeta, Xavi e Iniesta. Questo tipo di calciatori è esaltato dal modulo principe del torneo sudafricano. Questo benedetto-maledetto 4-2-3-1 può essere una iattura come per Italia che non aveva gli uomini per adottare quel modulo, la Francia che ce li aveva, ma erano fuori forma, l’Argentina che non poteva giocare con quel modulo senza far girare vorticosamente la palla, il Brasile con gli atleti ormai logori. Spagna e Olanda invece hanno esaltato il modulo con cui giocano, da adottare solo se hai una coppia di uomini dietro la prima punta davvero fenomenale.

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