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La brutta Italia di ieri secondo me viene da un dispiacere (chiamiamolo anche dolore) sportivo che Spalletti ha vissuto un anno fa circa.
Aveva tra le mani la squadra che ha sempre desiderato, ai quarti di Champions League. Gioca per quasi 180 minuti nell’area di rigore del Milan, ma viene battuto da due contrasti persi a centrocampo che innescano contrattacchi furiosi (nel secondo gol al “Maradona”, Ndombele perde palla e nessuno appunto contrasta Leao).
Scottato da questa crudissima verità, oggi cerca rimedio al suo grandissimo problema. Nella sua squadra attuale ha il re del contrasto perso, ovvero Jorginho, e quindi ha deciso di affiancargli Barella come scudiero e cane da guardia, una sorta di Gattuso (con Pirlo) castano chiaro.
Ma Barella è il nostro miglior uomo di campo (tolto Donnarumma) e costringerlo in quella posizione dove non ha compiti di regia, non può tagliare in verticale perché i canali di gioco sono già tutti occupati da esterni e mezzeali in distribuzione posizionale, non può soprattutto guidare il gegenpressing, perché sempre troppo lontano dal luogo dove gli avversari ci tolgono palla, ci penalizza tantissimo.
Spalletti sa che Jorginho sulle seconde palle viene spazzato via come un fuscello, così da spalancare agli avversari la strada verso la terra promessa come accadde agli attaccanti del Milan un anno fa, ma allo stesso tempo non può disinnescare così il Barella da mezzala, uomo capace di dare quell’elemento decisivo nella creazione che ci manca totalmente. Pensavamo potesse farlo Frattesi, ma si sta scoprendo una riserva, quella che è stata infatti nella stagione all’Inter. Potrebbe fare qualcosa in più Pellegrini, ieri nella sua prima partita davvero brutta, potrebbero fare qualcosa di più gli esterni, ma Di Lorenzo non ha gamba e Dimarco non riesce a prendersi gli spazi centrali come fa con l’Inter.
Con Barella in quella posizione siamo cautelati dal contrattacco altrui ma flaccidi nella capacità di inventare spazi di gioco e pecchiamo anche in coraggio.
A questo punto un posto a Fagioli bisogna trovarlo. Se davvero sta bene fisicamente, il ruolo da mezzala deve essere suo, altrimenti continueremo a stagnare.
Altra cosa, Bellanova. La Svizzera potrebbe essere simile alla Croazia nella copertura degli esterni. E allora non serve Di Lorenzo bollito, meglio mettere la gamba del torinista per fare male.
Contro la Svizzera potrebbe anche scattare l’ora di Buongiorno, perché Calafiori è squalificato. Il centrale del Torino dava buone garanzie ma in USA contro Rondon del Venezuela fece davvero malissimo ed è sceso nelle gerarchie. Contro Ndoye può servire, con Bastoni braccetto a sinistra nel suo ruolo interista.
Il nostro attacco è uno dei peggiori del torneo perché sono tutti giocatori che sanno fare soltanto una cosa, magari la fanno bene, ma fanno solo quello. Qui c’è solo da sperare.