"Quel Roma-Liverpool di un mercoledì da cani" di Massimiliano Graziani

Versione ottimizzata per lettura su Smartphone (AMP).

Riscrivere di un partita non è facile. Oggi che gli archivi dei giornali sono quasi del tutto disponibili, è possibile andare a vedere cosa hanno scritto a botta calda le grandi penne, così da vivere dentro i fatti l’evento che si racconta. Le analisi sono più stringenti, i commenti più documentati, le emozioni più vere, lo stile magari più conciso ma pieno di fatti e reazioni. Per parlare di una sola partita di calcio quindi bisogna dire molto altro, scivolare sui pendii giusti, che non portano la lettura verso l’inimmaginato, ma che sappiano costruire percorsi paralleli in parte intersecanti. Un narrazione del genere, a più fili annodati, è quella di Massimiliano Graziani per il suo “Quel Roma-Liverpool di un mercoledì da cani”, che racconta la storia e le storie del 30 maggio 1984, il giorno in cui si giocò la finale di Coppa dei Campioni allo Stadio Olimpico tra Roma e Liverpool. Le vicende partono dalla cronaca personale di Graziani e dal suo essere tifoso giallorosso e si spingono verso una storia a più facce. Le facce dei giocatori in campo, con flashback e flash forward a tenere insieme vicende di vita tanto diverse, quelle dei tifosi che quel giorno erano le stesse di tante partite del passato e del futuro, quelle del mondo che gira intorno ad eventi del genere, che saranno sempre uguali in caso di vittoria e di sconfitta, quelle di chi non c’era e la ricorda ancora, ognuno distorcendola a modo suo. I ricordi di una partita epica rimbalzano per anni e, tramandandosi, si ingigantiscono, facendo diventare calciatori senza corazza e parastinchi dei prototipi umani assoluti: uno che sa calciare diventa la Grazia, quello che non si stanca mai la Determinazione, chi sbaglia il rigore la Condanna. Non piacendomi tale visione, non posso che complimentarmi con Graziani, che lascia a terra i calciatori di quella partita, ognuno legato in parte alle vicende di quel mercoledì.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *