"Gladiatori" di Antonio Franchini

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Il lottare non è solo nell’istinto umano, è qualcosa di più profondo, di meglio compreso e voluto dalla nostra razionalità. Buttarla sempre in desiderio di predominio fisico è molto limitante. Il combattere contro l’altro è anche riuscire a capirlo, conoscerlo, affraternarsi.

Il libro “Gladiatori” di Antonio Franchini scava nelle vite dei lottatori per professione e per impossibilità di fare altro, scoprendo nessun lato nascosto, nessun motore animale che rende gli uomini diversi, mentre vengono illuminati i ring, le palestre, gli spazi presi più che regalati. E all’interno dei luoghi degli sport di lotta, che fanno la storia come pochi altri luoghi di sport, Franchini ritrae gli atleti, con una traccia che li accomuna, una sorta di impronta fissa: la voglia di essere uomini a qualunque costo, oltrepassando le pulsioni più ignobili che la gente avvicina al lottare e puntando in alto, verso la totale espressione di un corpo e una mente contro, ma sarebbe meglio dire insieme, ad altre.

Il come vengono narrate le storie dei lottatori è lo snodo intorno a cui tutto gira. Un complesso documentario letterario, costruito su piccoli racconti di cronaca in presa diretta che fanno dello stile di Franchini un riferimento per chi di sport vuole scrivere, senza lasciare fuori le vicende o i personaggi.

In questi quadri particolari, che schiariscono a poco poco un insieme, le fotografie di Piero Pompili è davvero fondamentale.

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