Come ti smontano l’Aranycsapat

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È fantastico girare e parlare di calcio perché ti smontano tutti i miti.
Sono stato in Ungheria. Ho discusso con qualcuno, giovane e meno giovane. C’era anche il signor Mario che aveva visto giocare il Puskas ragazzo.
Io mi aspettavo melanconici ritratti della squadra d’oro degli anni ’50. E invece…

Quasi tutti mi hanno tirato fuori la partita contro la Bulgaria nella finale olimpica del 1968.
Questo per me dice due cose.
La prima è che il calcio pretelevisivo di massa è un racconto stantio che non riesce a diventare epica. Anche noi se pensiamo all’Italia degli anni ’30 immaginiamo l’obbligatoria vittoria “fascista” più che la forza della squadra.
Così gli ungheresi, alla domanda su Hidegkuti, Kocsis e il resto ti accennano a come dominavano nel mondo, senza eccitarsi mai più di tanto.

La seconda è che tra vincere e non vincere c’è una differenza abissale, anche in quello che resta nell’immaginario.

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